USA e Giappone, bolla in vista?

Le progressive iniezioni di liquidità e gli acquisti incondizionati delle banche centrali pompano le borse verso nuovi massimi, ma nascondono rischi.

Stando a molti giudizi, il 2014 sarà il punto di partenza di una ripresa economica generalizzata. Molti paesi (Italia compresa) riflettono nei loro indici borsistici un cauto ottimismo, che è bene augurante per i prossimi mesi. Forse sarà un processo lungo, ma sembrano esserci segnali incoraggianti.

Ci sono tuttavia due Stati in particolare, in cui la borsa corre più che da altre parti: stiamo parlando di USA e Giappone, che, con politiche basate su forti stimoli monetari delle banche centrali, stanno dando grandi soddisfazioni agli investitori.

Chiaramente, in questi casi, il rischio bolla speculativa è sempre dietro l’angolo.

USA: fiumi di stimoli monetari

Sotto la guida di Ben Bernanke prima, e di Yanet Yellen ora, gli Stati Uniti continuano con il loro processo di Quantitative Easing.

Cosa è il Quantitative Easing (QE)? E’ un processo tramite cui le banche centrali creano moneta e acquistano titoli sul mercato, in modo da foraggiare l’economia del paese.

La FED (che è la banca centrale degli Stati Uniti) nel settembre 2012 ha avviato un processo di stimoli monetari da 85 miliardi di dollari al mese. Questa enorme quantità di denaro era costituita da 45 miliardi di acquisti di titoli di stato e 40 miliardi di acquisto di titoli legati ai mutui.

Grazie a questo fiume di denaro, i titoli di stato si sono tenuti su quotazioni elevate, mantenendo quindi i tassi bassi.

Chiaramente esiste una exit strategy: è prevista una riduzione graduale di queste iniezioni di denaro (questo processo è detto tapering). Il 29 gennaio 2014 la FED ha annunciato che il totale degli acquisti scenderà a 65 miliardi di dollari al mese.

La prima volta che si annunciò il tapering (maggio 2013), fu uno sconquasso per molti mercati emergenti (legati all’economia americana) e i tassi del T-Bond (l’obbligazione decennale USA)  arrivarono successivamente anche a toccare il 3%, per poi abbassarsi nuovamente quando il tapering fu di nuovo rimandato.

Nulla esclude che, finito questo periodo di supporto monetario, il mercato non riesca più a sostenere i ritmi attuali. Basti pensare che l’S&P 500 (indice principe della borsa americana) è ai massimi storici!

Giappone: Abe continua e rilancia

Abbiamo già avuto modo di parlare in questo articolo della profonda riforma ribattezzata Abenomics. Il primo ministro Shinzo Abe ha varato un sistema di forte sostegno all’economia, basato sull’aumento drastico del debito pubblico (70 mila miliardi di yen all’anno).

L’indice Nikkei ultimamente si è stabilizzato, ma nel 2013 ha garantito un guadagno intorno al 50%. E’ vero che l’indice si è fermato, ma gli effetti benefici si stanno facendo ora sentire sulle piccole imprese, sul settore immobiliare e sui consumi (è noto che l’economia reale risente successivamente, nel bene o nel male, delle riforme ad alto livello).

Nell’ultimo World Economic Forum di gennaio 2014, il primo ministro Abe si è dichiarato soddisfatto della prima fase di questo processo di ripresa economica ed ha promesso una seconda fase ancora più incisiva, basata su riforme e liberalizzazioni (produzione agricola ed energia su tutte) che dovrebbero dare un’ulteriore spinta alla crescita del paese.

Bisogna comunque fare moltissima attenzione, perchè storicamente il mercato Giapponese è fatto di altissima volatilità e di crolli grandi quando le ripide salite.

Come investire?

Per coloro che credono che la salita non sia ancora terminata, esistono diversi fondi ed ETF specializzati su questi mercati.

Chi investe deve prima avere chiara la situazione:

  • I mercati di USA e Giappone hanno già corso parecchio negli ultimi mesi: chi investe deve mettere in conto una exit strategy qualora veda un rischio di bolla imminente.
  • Il dollaro si è svalutato ma, se il tapering prosegue secondo previsioni, probabilmente ricomincierà ad apprezzarsi.
  • Lo Yen si è svalutato di molto (40% nei confronti dell’Euro) e non ci sono i presupposti per una rivalutazione forte, perchè Abenomics continua più che mai. Ciò significa che l’investimento in Giappone è bene che sia protetto dal rischio cambio.

Facciamo alcuni esempi di strumenti che possono essere adatti:

  • Lyxor UCITS ETF S&P 500, ETF per replicare l’indice americano (nessuna copertura sul cambio)
  • Ishares MSCI JAPAN Eur Hedged UCITS, ETF per replicare indice Nikkei (con copertura sul cambio)
  • Parvest Equity Japan Small Cap Classic H-EUR Capitalisation, fondo per scommettere sulla crescita delle small cap giapponesi, coperti dal rischio di cambio.

 

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