Negli ultimi anni l’investimento in oro è stato molto redditizio: basti pensare che le quotazioni dell’oncia (in dollari) sono passate da 400 (nel 2005) a 1800 (nel 2012).
In pratica i vostri soldi sarebbero più che quadruplicati nel giro di 7 anni (praticamente un abbondante +60% annuo, non male).
Il principe dei beni rifugio
Da sempre si sente ripetere la storiella del bene rifugio: l’oro sarebbe un porto sicuro in cui approdare quando il mare è in burrasca.
Detto in altri termini: quando le prospettive sulle borse mondiali non sono le più rosee, l’investimento in oro dovrebbe essere più redditizio. Quando, dopo il 2008 le borse mondiali hanno perso tantissimo a causa della crisi sui mutui subprime, l’oro continuava a galoppare.
Supponiamo che questa storiella sia ancora vera: se è vero che nel 2014 si assisterà alla grande ripresa del mercato azionario, allora possiamo ufficialmente dire che le probabilità di guadagno dell’investimento in oro sono molto scarse.
Non vogliamo semplicare troppo, ma fateci caso: negli anni scorsi erano fioriti dei centri di “compro oro“. Adesso quanti ne vedete rispetto a prima?
Evidentemente, essendo negative le previsioni sui guadagni, gli investimenti si spostano su altri strumenti che vengono ritenuti più performanti per il periodo che stiamo vivendo.
Quale è il contesto?
L’ottimismo sulle principali piazze azionarie non sta certamente giovando all’oro che, già nel 2013, ha registrato una caduta delle quotazioni del 28%.
Uno dei driver che ingolosisce gli investitori è la possibilità di ottenere importanti flussi di rendita dai loro investimenti. Facendo esempi pratici, l’ottimo sarebbe ottenere dividendi azionari (senza un calo delle quotazioni), oppure beneficiare di cedole sicure dalle obbligazioni. In questo momento l’azionario è visto come un potenziale grosso investimento per il 2014, e contemporaneamente le obbligazioni (soprattutto quelle high-yield) sembrano poter garantire dei buoni rendimenti con un rischio inferiore al passato.
L’oro, ovviamente, da questo punto di vista non è redditizio, in quando non realizza dividendi o stacca cedole a vantaggio degli investitori.
Gli ultimi mesi delle quotazioni sono stati caratterizzati da un movimento laterale nella fascia 1200-1400. Il trend è ribassista ormai da tempo (ci sono frequenti incroci al rialzo sulla media mobile a 50gg, ma mai è stata sforata quella a 200gg, che individua il trend di lungo periodo).
Anche l’oscillatore sta via via appiattendosi intorno al valore zero, a conferma della formazione di un movimento ciclico.
E’ chiaro che questa figura andrà a spezzarsi, ma per ora non ci sono segnali di nessun tipo che lascino intendere dove potranno muoversi le quotazioni. Per la cronaca, la maggior parte degli operatori istituzionali ritiene che, a fine anno 2014, le quotazioni dell’oro saranno nella fascia 1000-1100.
L’unica speranza di ripresa consiste nell’aumento della domanda da parte dei paesi emergenti.