Se vogliamo riassumere, in pochi punti fondamentali, ciò che caratterizza a livello economico questo inizio di 2015, possiamo dire che:
- La BCE ha deciso di avviare il suo programma di Quantitative Easing
- L’Euro si è svalutato significativamente rispetto al Dollaro
- Il prezzo del petrolio è a livelli molto bassi
L’insieme di questi fattori può aiutarci a definire quale probabilmente sarà lo scenario economico dei prossimi mesi.
Cosa potrà accadere
I primi due punti dell’elenco precedente sono strettamente correlati tra loro: la svalutazione dell’Euro, in particolare rispetto al dollaro, è principalmente dovuta al programma di immissione di nuova liquidità nel sistema da parte della BCE.
Un Euro debole potrebbe aiutare molto l’export del vecchio continente, con un miglioramento delle entrate.
Al tempo stesso, avere il prezzo del petrolio a livelli così bassi, è sicuramente un risparmio per le famiglie, che spenderanno meno per il carburante, e per le industrie. Questo calo del prezzo è calmierato dall’apprezzamento del dollaro, ma nonostante ciò, il saldo è conveniente rispetto al passato.
L’insieme di questi due fattori potrebbe essere un forte fattore di spinta per la zona Euro, con un conseguente rialzo della fiducia dei consumatori e degli indici azionari.
Spostandoci oltre oceano, anche gli Usa possono beneficiare di questa situazione creatasi.
Il risparmio nell’approvvigionamento del petrolio è sostanziale e, sicuramente, il fatto di avere una moneta più forte, potrebbe rilanciare ulteriormente i consumi.
Potenziali fattori negativi
In uno scenario ben delineato positivamente, non mancano tuttavia i potenziali fattori destabilizzanti
Le conseguenze saranno che, anche se il trend rimarrà positivo, si assisterà ad una volatilità elevata.
Proviamo ad elencare i possibili fattori di rischio che, se esasperati, potrebbero ridurre o addirittura annullare tutti i vantaggi dello scenario precedente:
- La Grecia va in default o esce dall’Euro.
Un evento importante ma che, forse, non inciderebbe drasticamente sul trend positivo (la volatilità sarebbe comunque elevatissima) - Il conflitto tra Russia ed Ucraina esplode e coinvolge indirettamente altri attori.
Una escalation di violenza potrebbe inizialmente limitare la fiducia e la tranquillità dell’area europea. A livello pratico, l’inasprimento di sanzioni a carico della Russia, potrebbe perturbare il mercato di alcune materie prime, soprattutto nel settore energetico. - La FED alza i tassi.
Le obbligazioni diventerebbero più appetibili, con rendimenti superiori. E’ una operazione che andrebbe fatta quando la ripresa è ormai matura. - Il basso prezzo del petrolio incide negativamente sul settore energetico
Oggi già accade che le imprese del settore energia lamentano minori ricavi. Un prezzo basso per molto tempo avrebbe effetti deleteri sui paesi che vivono principalmente dell’export del petrolio (la situazione più tragica è in Venezuela).