Mutui: le ultime novità

Quale è attualmente la scelta migliore se dovete accendere un mutuo? Meglio il tasso fisso o il variabile? Come si può scegliere con intelligenza?

Il 2015 si è distinto per la politica permissiva della Bce, che ha dato una forte scossa al mondo del mercato e dei mutui. Così, oggi si registra un forte calo dei tassi d’interesse, rendendo, questo periodo, il più vantaggioso per contrarre un mutuo.

Infatti, se a questo trend aggiungiamo il supporto offerto dai siti comparatori come facile.it, dove si possono richiedere preventivi gratuiti e confrontare in pochi click i migliori servizi delle principali banche che operano sul mercato, vale proprio la pena saltare sul treno delle possibilità e fra le tante opzioni scegliere un mutuo per la casa perché quest’anno gli immobili sono stati protagonisti di una svalutazione non indifferente.

Infatti, il 2015 é l’anno in cui il prezzo degli immobili è sceso in modo repentino. Non solo: é l’anno della benevolenza della Bce che ha dato il via al piano Quantitative easing, regalando all’ Italia circa 130/ 150 miliardi di euro di liquidità in più, per un totale di 1140 miliardi di euro da destinare alle banche, al fine di aumentare la loro capacità di fare credito.

Il 2015 è anche l’ anno in cui i tassi di interesse sono ridotti ai minimi storici e questo si pone a vantaggio del debitore. Parlando di tasso fisso, si registrano valori che oscillano tra il 2,96 ed il 3,40%, sebbene la maggior parte dei mutui offre tassi fissi con un valore tra il 3% ed il 3,20%. Volgendo lo sguardo al tasso variabile, invece, si registrano valori tra l’ 1,54% ed il 2,01%. I valori così bassi si giustificano spiegando che il tasso variabile prende in considerazione l’ Euribor e lo spread. L’ Euribor, cioè Euro Inter Bank Offered Rate, è il tasso interbancario di offerta in euro, cioè il tasso a cui le banche di tutta Europa si prestano i soldi, calcolato facendo la media ponderata dei tassi di interesse delle principali banche europee. Al momento l’Euribor è pari a zero, perciò il tasso variabile dipende solo dallo spread, cioè il costo fisso imposto dalle banche alla concessione di un mutuo.

Stabiliti i valori dei tassi del mutuo, si tratta di capire quale sia la scelta migliore. Ad una prima analisi sembra corretta la scelta di circa il 77% di italiani che hanno preferito optare per un mutuo a tasso variabile. Va considerato che un tasso fisso offre una maggiore garanzia di stabilità : chi sceglie di accendere un mutuo a tasso fisso sa esattamente quanto andrà a pagare per l’ intera durata del mutuo. Discorso diverso va fatto per i mutui a tassi variabili che possono offrire un risparmio maggiore. Tale convenienza, però, va rapportata al rischio di un improvviso aumento dell’ Euribor e dello spread, che facendo impennare il valore del tasso variabile, comportano anche una crescita della rata. A sentire Roberto Anedda, primo broker italiano del settore, il valore dei tassi dovrebbe rimanere molto basso e stabile anche nei prossimi due anni. Secondo i migliori economisti, infatti, è possibile solo un aumento di un punto percentuale, dilazionato nel corso di cinque anni.

Ma l’economia non è una scienza esatta e neppure l’indice dell’Euribor è facilmente prevedibile, così, ad esempio, il direttore generale della società di ricerca e consulenza Nomisma, Luca Dondi, non esclude un aumento di un punto percentuale dei tassi, già nel corso dei prossimi due anni.

mutui-le-ultime-novita-2Questi dati, però, si riferiscono esclusivamente ai tassi nominali, cioè quelli scritti nel contratto. Ciò che invece influenza maggiormente la situazione economica del debitore è il tasso reale, cioè il tasso che tiene conto delle variazioni dei prezzi.

Con i dati alla mano, sembrerebbe che la scelta più vantaggiosa sia quella del mutuo a tasso variabile, specie se le previsioni del Dottor Anedda sono esatte. Ma è chiaro che in economia non esiste nulla di certo e nulla di scontato, per cui ognuno dovrà valutare esattamente la propria situazione economica, la propria propensione al rischio, e scegliere. Il mutuo a tasso fisso sembra più indicato per chi ha necessità di tenere sotto controllo le uscite finanziarie, e non potendo spendere più di quanto stabilito, accetta di pagare una piccola percentuale in più, nella certezza di non incorrere in aumenti negli anni futuri. Il mutuo a tasso variabile, invece, è indicato per coloro che non temono un aumento della rata. Chiaro è che il mutuo a tasso variabile, nonostante i suoi vantaggi, rappresenta un’ incognita.

Dunque, la scelta più indicata sarebbe il mutuo a tasso variabile prudente, che consente al debitore di accendere un mutuo a tasso variabile, pagando una rata di un valore complessivo come se si fosse scelto un mutuo a tasso fisso.
La convenienza sta nel mettere da parte la differenza, a titolo di riserva a cui attingere qualora i tassi dovessero aumentare. Se i tassi dovessero restare costanti, si ha il vantaggio di avere risparmiato un quantitativo di denaro suscettibile di fruttuosi investimenti.

Va infine precisato che, adesso, grazie alla surroga ed alla sostituzione che consentono di rivedere le condizioni del mutuo, la scelta tra fisso e variabile non è più vincolante.

G. Caruso
Foto: pixabay.com

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