Come dall’analisi tecnica pubblicata il 6 Ottobre 2013 (FTSE MIB al test dei 18000) l’indice principale della borsa italiana potrebbe essere agganciato ad un minitrend rialzista.
Un vento di notizie positive
Alle ragioni tecniche già citate, nelle ultime sedute, si sono aggiunte notizie e segnali a sostegno del trend rialzista. La ritrovata fiducia al governo Letta e ed il possibile innalzamento al tetto del debito US, al fine di risolvere la situazione di stallo sul budget federale, hanno disteso la situazione sui mercati internazionali. Non è un caso la chiusura di tutte le borse principali nel giorno 10 Ottobre 2013 abbia segnato un netto rialzo. A Wall Street il Dow Jones chiudeva a 15126,07 (+2,18%), con il Nasdaq a 3760,75 (+2,26%). Nello stesso giorno il DAX30 (Germania) segnava +1,86%, Cac 40 (Francia) +2,21%, l’Ibex (Spagna) +2,35%, mentre il Ftse 100 (UK) +1,39%.
Piazza affari dal canto suo chiude con un massimo che non si vedeva sull’indice italiano dal 26 Luglio 2011. Siamo a 18836, un buon risultato che buca la soglia psicologica dei 18000 punti e che resiste alle prese di beneficio il giorno 11 Ottobre 2011 con un timido +0,24%, un poco sotto alle piazze internazionali.
Per di più dopo le recenti aste di buoni del tesoro (sia in Italia che in Spagna) lo spread si porta a valori inferiori a 250 punti base, tutti ottimi segnali. Se a questo aggiungiamo un dollaro relativamente debole, che sottintende ad una rivalutazione intorno al 6% (dopo l’accordo sul tetto del debito) nei prossimi mesi possa sbloccare gli investitori statunitensi.
I mercati dunque guardano ora all’Italia con un occhio più interessato, seppur vero che da un punto sistemico esistono paesi più attrattivi ci sono molte aziende appetibili per M&A (merge and acquisition) da parte di corporations internazionali e multinazionali, lo dimostrano le manovre su Telecom e gli acquisti nel campo della moda da parte dei brand francesi, per non dimenticare il settore alimentare e della produzione industriale. Il mercato italiano negli ultimi anni ha senz’altro perso terreno rispetto alle piazze di riferimento e questo rende i prezzi delle azioni che si battono a piazza affari sufficientemente convenienti da spingere gli investitori internazionali oltre le riserve sul sistema Paese, insomma è periodo di Saldi!