Quando le moderne tecnologie informatiche incontrano i servizi finanziari, ecco che nasce il Fintech.
E’ la nuova faccia della finanza tradizionale, un mondo in continua evoluzione che sta portando ad una nuova concezione della gestione del risparmio e degli investimenti.
Esattamente un anno fa, avevamo con noi Fabrizio Villani, punto di riferimento per il Fintech a livello internazionale. Riproponiamo l’intervista, che tratta temi ancora attualissimi.
E’ un mondo fintastico!
Se vuoi consultare una selezione di servizi Fintech e tutta una serie di news sul tema, il sito di riferimento è Fintastico.
Oggi abbiamo con noi Fabrizio Villani, co-founder e Head of Growth di Fintastico, e siamo lieti di intervistarlo.
Ciao Fabrizio, iniziamo con una domanda un pò personale. Come nasce la tua passione per il Fintech e come ti tieni aggiornato su questo mondo in continua evoluzione?
Nel 2012 mi sono laureato ad Amsterdam in sostenibilità con focus sulle energie rinnovabili. Purtroppo nella capitale europea della sostenibilità gli unici profili che ricercavano a quei tempi erano laureati in finanza o laureati in informatica, io ero una mosca bianca.
Tra un lavoretto e l’altro (gli stipendi ad Amsterdam sono molto più alti di quelli in Italia) alla fine nel 2013 via Linkedin ho risposto ad una offerta di lavoro di una impresa fintech (finanza + informatica) con sede a barcellona, dopo una settimana dalla skype call mi hanno richiamato e detto di iniziare a fare le valigie che il posto era mio.
Da quel momento non ho smesso un attimo di informarmi e formarmi in ambito fintech. Ci sono tante informazioni su internet su questo mondo ma tutte frammentate, per questa ragione su fintastico abbiamo creato il fintech radar che raccoglie le principali informazioni fintech sulla rete e si aggiorna ogni due ore. Ho smesso di googlare da un bel po’ quando cerco informazioni sul fintech.
Alla fine il fintech come la sostenibilità sono un cambio di paradigma nella mente dei consumatori finali.
Perchè oggi un risparmiatore dovrebbe utilizzare servizi finanziari moderni e più evoluti? Quali sono i vantaggi tangibili?
I vantaggi tangibili per il risparmiatore sono la possibilità di utilizzare servizi più user-friendly con una migliore esperienza dell’utente e una migliore attenzione e supporto, a costi molto spesso più contenuti e con tempi di risposta decisamente più rapidi.
In ambito investimenti, nell’immaginario comune, Fintech significa prevalentemente Robo-Advisory. Come fare per scegliere bene il proprio consulente-robot e quali sono i margini di miglioramento di questa tecnologia?
Per quanto riguarda l’ambito Robo-advisory c’è veramente l’imbarazzo della scelta da quelli completamente “automatizzati”, a quelli che offrono anche una componente di supporto umano e consulenza personalizzata.
I margini di miglioramento sono sicuramente molto ampi, ma stanno dimostrando che una gestione degli investimenti diversa dal modello tradizionale é possibile e molto spesso, visti i risultati e le commissioni applicate, anche auspicabile.
Azzarda una previsione: cosa ti aspetti di vedere di nuovo nel medio/lungo periodo in ambito Fintech? Quali potrebbero essere le novità più interessanti per risparmiatori e piccoli investitori?
Mi piacerebbe tanto vedere una soluzione che fa leva sull’educazione finanziaria e permetta agli individui di fare delle scelte responsabili e con coscienza.
Ancora troppo spesso la gente si fa guidare dalla fame per il “ritorno facile”. Lo vediamo tutti i giorni con investimenti in criptovalute e tokens quando la maggior parte della gente ancora non ha una conoscenza base dei fondamentali dell’economia.
Il giorno che si potrà “industrializzare” la blockchain e permettere alle imprese di inserirla nei loro modelli di business ci sarà sicuramente una novità molto interessante sul mercato per risparmiatori e piccoli investitori.
Ecco appunto: ormai si sente parlare di Blockchain e di CryptoCurrencies anche nelle più remote bocciofile del pianeta. Quanto può essere dannosa la mole di notizie, spesso parziali o imprecise, che riguardano questi temi? Cosa consiglieresti ad un utente medio, che comincia ad interessarsi a questo mondo?
Ritengo tutto questo hype su cryptocurrencies e blockchain molto pericoloso per tutto l’ecosistema fintech. Cryptocurrencies e blockchain sono solo due dei numerosi verticali che si possono individuare all’interno del variegato mondo fintech.
Focalizzarsi solo su questi due sperando in ritorni facili e veloci è segno di miopia o stupidità. Quello che consiglio a chiunque si avvicina a questi temi è quello di prendersi del tempo: giorni ma forse meglio settimane, sedersi e iniziare a leggere e studiare. Sembra scontato ma con la velocità alla quale viaggiamo al giorno d’oggi molto spesso leggere è un “lusso” che sempre meno gente si concede, non dovrebbe essere così.
Un famoso slogan pubblicitario recitava “La mia banca è differente”. Quanto sarà differente la banca del futuro? C’è chi scommette sul Phygital, cercando un mix perfetto tra tecnologie digital e apporto umano. Devo aspettarmi di trovare qualche robot tra 10 anni in filiale, oppure non ci sarà nemmeno la filiale?
Le banche italiane saranno differenti nel futuro, quello che vedo però è che saranno meno differenti di quello che dovrebbero essere. C’e molta resistenza all’interno del sistema italiano, all’estero le banche si stanno adeguando piu velocemente alle sfide tecnologiche delle imprese fintech. Le filiali continueranno ad esistere ma in numero molto ridotto e con formati che oggi ancora difficilmente è possibile immaginarci.
In Italia sembra che i tabaccai saranno i nostri nuovi “sportellisti”, ci sono sempre piu accordi in questo senso tra gruppi bancari e tabaccai. Speriamo le loro “sigarette” ci facciano meno male di certi prodotti bancari tristemente saliti alla ribalta sulla stampa nazionale.
Ti ringrazio per la disponibilità e chiudo con una domanda più marzulliana. I Millennials domineranno le loro finanze grazie al Fintech, oppure sarà il Fintech a dominare loro creando nuove esigenze?
Spero che il fintech aiuti Millennials e non a migliorare la propria condizione finanziaria, dando loro un’alternativa valida ai canali tradizionali che troppo spesso nel corso degli anni si sono rivelati poco trasparenti e non un vero alleato di risparmiatori e piccole medie imprese.
Il fintech non crea nuove esigenze, semplifica i bisogni eliminando tutto quello che non è necessario. È arrivato il momento di salutare per sempre le clausole scritte in piccolo e di difficile lettura.
Grazie Fabrizio!
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