Coloro che intendono scommettere sull’azionario dell’area Euro, hanno solo l’imbarazzo della scelta. Devono solo scegliere l’indice (benchmark) di riferimento: meglio Eurostoxx 50 oppure MSCI EMU?
Abbiamo ridotto la scelta a questi due indici, che coprono molti settori e diversi paesi dell’Unione Europea.
Coloro che volessero puntare sull’Europa, ma magari focalizzarsi su un settore particolare, o coinvolgendo anche i paesi non Euro, allora possono scegliere altri indici di riferimento più settoriali.
Premessa (e speranza) di fondo
Esporsi sull’azionario area Euro significa essere confidenti che le azioni delle principali aziende acquistino valore.
A patto di non focalizzarsi su un settore di nicchia o ridotto, la correlazione tra i vari asset azionari è molto alta. Ciò significa che, bene o male, la maggior parte degli indici area Euro si comporterà in maniera simile.
Detto in altri termini: ci saranno giorni in cui tutti gli indici saliranno e giorni in cui tutti scenderanno.
Ovviamente la variazione percentuale non sarà la stessa, ma la direzione del mercato sarà quasi sempre comune per tutti i maggiori indici dell’area.
A maggior ragione questo discorso vale per i due nostri indici in esame (Eurostoxx 50 e MSCI EMU), che sono due indici globali, i più importanti dell’area Euro, e coprono diversi settori.
Indipendentemente dalla scelta, quindi, occorre sperare sempre che tutta la zona Euro cresca nel periodo in cui noi teniamo aperta la posizione di investimento,
Quali sono le differenze tra i due indici?
Possono essere correlati quanto si vuole, ma ovviamente le differenze ci sono.
Non si può prevedere quale renderà di più, ma, conoscendone le differenze, ciascuno potrà investire in maniera più consapevole.
EuroStoxx 50
L’indice EuroStoxx 50 è il più famoso indicatore della salute, a livello azionario, dell’area Euro.
Per chi vuole puntare su questo indice, consigliamo un ETF, tra i più longevi di Borsa Italiana: iShares EURO STOXX 50 UCITS ETF (Dist) – (EUE)
L’indice copre 50 delle maggiori società dell’Eurozona.
Al 30/10/15, stando alle informazioni del sito di iShares, l’ETF copriva i seguenti settori/paesi.
A livello geografico, più del 68% del peso del portafoglio è riconducibile a Francia e Germania.
A livello settoriale, oltre il 26% è investito su titoli finanziari, seguito da un 11% di titoli industriali, con peso simile dedicato al settore Salute-Healthcare.
MSCI EMU
Meno famoso, ma, come vedremo, forse più completo è l’indice MSCI EMU (European Economic and Monetary Union).
Da non confondere con l’indice MSCI EM (Emerging Markets), l’MSCI EMU è replicabile utilizzando, ad esempio, iShares MSCI EMU UCITS ETF – (CSEMU)
Questo indice offre una diversificazione maggiore, infatti l’ETF ha in portafoglio ben 246 titoli azionari (dati aggiornati al 30/10/15).
La copertura settoriale/geografica è la seguente:
In questo caso, il peso di Francia/Germania è minore (circa il 62%), anche se comunque rilevante.
A livello settoriale, i titoli finanziari la fanno sempre da padrone (23% del totale), ma una buona fetta del portafoglio è dedicata ai Consumi Discrezionali (14%). Rispetto al precedente ETF, anche i titoli Healthcare (Salute) pesano meno (8% contro 11%).
Rendimenti a confronto
Le principali società europee sono rappresentate, ovviamente, in entrambi gli indici. Le prime 10 società dei portafogli sono praticamente identiche, seppur con pesi leggermente diversi nei due casi e in diverso ordine.
Guardando il grafico successivo, però, si scopre come, negli ultimi 5 anni, gli ETF di cui abbiamo parlato hanno offerto rendimenti discretamente differenti e, tra i due, è stato proprio il meno famoso a performare meglio.
L’ETF sull’indice MSCI EMU è nato il 12 gennaio 2010 e, partendo da quel giorno, ha regalato un rendimento maggiore rispetto al più gettonato EuroStoxx 50.
Per la precisione, dal 12/01/10 al 12/11/15 (praticamente 5 anni di investimento), l’ETF su MSCI EMU ha reso il 50.73%, mentre l’ETF su EuroStoxx 50 solo il 39.58%.
Nel caso dell’ETF sull’EuroStoxx 50 abbiamo considerato il reinvestimento dei dividendi. Il primo ETF invece non ne distribuisce.
Cosa succederà in futuro, ovviamente, non si sa.
Possiamo ipotizzare che, in un contesto in cui le grandi società finanziarie o industriali la fanno da padrone (quindi periodi di forte espansione), conviene puntare sull’indice EuroStoxx 50.
In una fase economica dove performano meglio i settori anti-ciclici (beni di consumo, ad esempio), è invece da preferire l’indice MSCI EMU.