Il fenomeno sta veramente sfuggendo di mano: da qualche mese non siamo più soli, siamo circondati.
Il mondo è pieno di Pokémon che scorazzano in libertà finchè non vengono catturati dai possessori della nuova virale app Pokémon Go. Una applicazione che, dal momento del lancio, sembra aver stregato gran parte dei possessori di smartphone.
In questo articolo non vogliamo entrare nel dettaglio del gioco, ma vogliamo piuttosto studiare cosa è successo in borsa ai titoli delle società che ci sono dietro Pokémon Go, per trarre alcuni utili insegnamenti, qualora ci venisse in mente di puntare su titoli del settore Tecnologico e Informatico.
Io sì che me Nintendo
Se ne intende sicuramente l’investitore che, invece di focalizzarsi sui comportamenti umani derivanti dal gioco, ha voluto trarre vantaggio dalla situazione per guadagnarne in borsa.
E’ però fondamentale che tale investitore abbia indovinato il timing esatto per entrare ed uscire dall’investimento, perchè il disastro è dietro l’angolo.
Il 6 luglio 2016, Pokémon Go viene presentato e rilasciato inizialmente in Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia (in realtà l’annuncio della creazione del gioco era già stato dato a settembre 2015). Suscita da subito un interesse incredibile. E’ essenzialmente un gioco che, basato sulla realtà aumentata, permette di catturare e allevare i Pokémon, già protagonisti di innumerevoli saghe di anime, film, manga e videogiochi (come vendita inferiori solo a Mario, sempre della Nintendo).
In ambito gaming, l’utilizzo dei Pokémon è gestito da società affiliate alla giapponese Nintendo, fondata nel lontano 1889 e operativa nel campo dei videogiochi dal 1975.
L’investitore furbo fa 1+1. Vede che la gente letteralmente impazzisce con questo giochino e ci vede un’importante occasione di investimento. L’investitore europeo necessita di ulteriori informazioni e furbizia, perchè Pokémon Go verrà rilasciato in Europa tra il 13 e il 16 luglio, quando ormai il boom delle azioni è già in gran parte avvenuto.
In borsa il botto è presto fatto. La Nintendo è quotata a Tokyo (si può anche trovare la quotazione dei mercati americani che replica di fatto quella originale, ma in dollari), e le azioni passano dai 14380 yen del 6 luglio ai 31770 yen del 19 luglio. +120% in 8 giorni di borsa.
A questo punto avviene l’inversione di rotta. Nei 2 giorni successivi, le quotazioni scendono, perchè, ovviamente, molti investitori cominciano a chiudere le posizioni con profitto. Il 22 luglio, inoltre, la Nintendo conferma che, in realtà, non ha sviluppato personalmente il gioco.
Il vero autore è la software house Niantic, nata come startup interna in Google. Per la precisione, i guadagni vengono spartiti tra Nintendo (30%), The Pokémon Company e Niantic. Questo annuncio provoca un crollo record per Nintendo: -18% nella giornata del 25 luglio. Crollo limitato dalle regole della borsa giapponese, che non permette perdite giornaliere oltre questa soglia. Lo sappiamo che ve lo state chiedendo: Niantic non è quotata in borsa, abbiamo cercato ovunque anche noi.
Di seguito il grafico delle quotazioni Nintendo Ltd (7974) nelle ultime settimane (il valore di chiusura finale si riferisce al 24 agosto 2016). Si può notare il picco, con il seguente ritracciamento delle quotazioni.
Settore Hi-Tech: promettente ma rischioso
Sicuramente le società del settore tecnologia hi-tech possono dare (e presumibilmente daranno) molte soddisfazioni agli investitori. Mondo del gaming a parte, ci sono i presupposti perchè la tecnologia faccia ulteriori passi da gigante, al fine di rendere migliore la nostra vita quotidiana (ci rifieriamo in particolare alla branca della robotica).
Puntare su una singola società è, tuttavia, rischiosissimo, perchè episodi di volatilità come nel caso della Nintendo possono veramente essere all’ordine del giorno e a volte non basta nemmeno essere super appassionati e informati per prevedere cosa succederà.
Rimanendo nell’ambito del gaming, vi ricordate Angry Birds? Ormai nessuno ci gioca più, ma per un bel pò di tempo è stata la app principe del settore. Ebbene, la società finlandese Rovio Entarteinment, creatrice di Angry Birds, ha visto crollare i profitti (quasi -90% in 2 anni, dal 2012 al 2014), con taglio di oltre 100 posti di lavoro creati sull’onda del successo della app.
Quanto durerà la moda Pokémon Go?
Come investire nel settore tecnologico
Sicuramente il settore è molto interessante e, in ottica di diversificazione, può regalare molte soddisfazioni nel futuro prossimo.
Se siete deboli di cuore o prudenti, evitate uno stock picking aggressivo, e ricordate che in un mercato così giovane, le rendite di posizione non esistono. Tutto sembra essere una moda passeggera e l’euforia delle persone può provocare disastri, sia durante che dopo la sua manifestazione.
Volendo investire sulla quasi totalità del settore, su Borsa Italiana, potrete trovare i seguenti ETF:
- LYXOR ETF STOXX EUROPE 600 TECHNOLOGY (LYXTNO.MI): titoli di grandi società del settore Technology (tecnologia) della zona Europa
- LYXOR ETF MSCI WORLD INFORMATION TECH (LTNOW.MI): replica l’indice settoriale dell’MSCI World che raggruppa le società attive nel settore dell’informatica
- LYXOR UCITS ETF NASDAQ-100 (USTE.MI): replica l’indice Nasdaq, che comprende i principali titoli tecnologici americani.
Occhio sempre alle bolle speculative, che in questo settore hanno già regalato in passato delusioni enormi agli investitori.
E se pensate che quella della Nintendo non possa essere una mini bolla, vi consigliamo la lettura di Euforia Irrazionale di R. Shiller, non prima di aver appurato con i vostri occhi se questi comportamenti vi sembrano razionali. Quanto durerà la passione(?) di chi si fionda in piena notte a Central Park, insieme ad altre centinaia di persone, per cercare un Pokémon raro?
Se siete ancora dubbiosi, vi confessiamo un’ultima cosa: il grafico delle quotazioni Nintendo era parziale. Ve ne proponiamo ora un altro, relativo agli ultimi 10 anni di quotazioni. Chissà chi ha comprato a oltre 70000 yen come è contento oggi…