Ma come non averci pensato prima! Ci hanno detto in tutte le salse che il bene rifugio per eccellenza è l’oro e, guarda caso, proprio negli ultimi mesi, lontano da sguardi indiscreti, le quotazioni del metallo giallo si sono apprezzate considerevolmente.
E così, mentre tutti gli investitori cercavano di arginare con strategie varie la volatilità dei mercati azionari, forse la soluzione più efficace era veramente la più semplice: investire nell’oro!
Effettivamente scriviamo con clamoroso ritardo perchè, zitto zitto, l‘oro ha guadagnato oltre il 20% da inizio anno (al momento della scrittura dell’articolo, il prezzo è pari a 1286 $/oz).
Il porto sicuro contro le tempeste
L’investimento in oro, nell’immaginario collettivo, è la risposta ai momenti di forte incertezza sui mercati finanziari.
E’ importante tuttavia notare che, stando alla serie storica dei prezzi, l’investimento in oro ha pagato solo se tenuto in portafoglio per periodi medio-brevi. Sul lungo termine, finora, non ha mai avuto senso un investimento continuativo in oro.
Basti pensare che, a metà 2012, le quotazioni dell’oro hanno raggiunto quasi i 1900$ per oncia, salvo poi crollare a poco più di 1000$ a fine 2015.
Le incertezze borsistiche del 2016, tuttavia hanno ridato nuova linfa al metallo giallo che è risalito intorno a 1300$ pur con qualche oscillazione.
Il grafico seguente ci dimostra come i guadagni dell’oro, negli ultimi anni, si siano concentrati in ben specifici periodi, spesso caratterizzati da crisi dei mercati azionari (es 2000 – 2010).
In questo momento storico gli investitori stanno trovando rifugio nel metallo prezioso anche perchè non è possibile avere grandi soddisfazioni dal mercato obbligazionario, che offre tassi negativi o nulli, a patto di non volersi accollare rischi elevati.
Ma quali sono le criticità attuali che tolgono il sonno a molti investitori? Sono temi abbastanza “forti” che possono portare ad un ridisegno degli equilibri finanziari.
- Grecia. L’estate 2016 non sarà, per il mondo ellenico, meno calda della precedente. Occorrerà rimborsare il prestito della BCE prima di agosto, ma il bilancio dello Stato continua ad essere pesantemente deficitario. Occorrerà rimborsare 3,8 miliardi di euro, che non ci sono. Ripartiranno i delicati incontri per trovare un accordo e ristrutturare nuovamente il debito.
- Brexit. Al contrario c’è chi, dall’Europa, se ne vuole andare via in autonomia. E’ il caso della Gran Bretagna, che il 23 giugno va alle urne per scegliere il proprio destino all’interno dell’Unione Europea. In caso di uscita dall’Euro, la volatilità dei mercati (che già si nota in questi giorni) sarà alle stelle. Si cercherà rifugio nei mercati più solidi (e anche nell’oro?) e saliranno nuovamente gli spread dei paesi periferici e di quei paesi in cui il sentimenti anti-europeista cova ancora sotto la cenere.
- Cina. Il paese è ad un bivio: bolla immobiliare, crollo delle quotazioni in borsa nel 2015, diminuzione dell’export, crisi di rimborso dei prestiti “facili”. Per il prossimo piano governativo si punta tutto sul rilancio dei consumi interni. La crescita del PIL inevitabilmente si assesterà su livelli più bassi e sarà da rivedere il ruolo della Cina a livello mondiale, quando, di fatto, non potrà più essere considerata un mercato emergente.
Come investire nell’oro?
Chi è convinto che l’oro possa ancora salire, può scegliere tra i due seguenti ETF a replica fisica, entrambi quotati su borsa italiana.
- ETFS PHYSICAL GOLD. Isin: JE00B1VS3770 (PHAU.MI)
- ETFS GOLD BULLION SECURITIES. Isin: GB00B00FHZ82 (GBS.MI)
Ricordiamo che entrambi gli strumenti risentono del rischio cambio verso il dollaro, quindi il guadagno percepito da un investitore area Euro è diverso dal guadagno assoluto delle quotazioni dell’oro.
E’ anche importante ricordare, per chi volesse investire, che di fatto un rally delle quotazioni è già iniziato. Stanti le quotazioni del 13/6, l’oro sarebbe stato il miglior investimento dei 6 mesi precedenti, come si evince dalla tabella di seguito. Entrare adesso significa questi sperare in un altrettanto corposo guadagno nei mesi successivi.