Ognuno di noi, in maniera del tutto personale e unica, vive gli effetti della volatilità delle quotazioni di borsa, anche se magari non è in grado di definire in termini rigorosi cosa è la volatilità di un titolo.
I puristi magari rabbrividiranno, ma noi proviamo a spiegarci in termini semplici: la volatilità è l’eterna oscillazione delle quotazioni tra massimi e minimi.
Volatilità e rischio
Scherzosamente possiamo dire che la volatilità è l’indice del mal di pancia provocato negli investitori, che vedono il loro patrimonio aumentare o diminuire più o meno bruscamente, in base alle oscillazioni dei prezzi.
Più un titolo è volatile, più le sue quotazioni oscilleranno (in maniera più o meno brusca).
Il rischio è appunto insito in queste variazioni di prezzo: se voi comprate dei titoli, sperando di rivenderli con guadagno nel medio periodo, allora dovrete sperare che le quotazioni proseguano senza troppi scossoni, al rialzo.
Se invece siete degli investitori a lungo termine (o anche cassettisti), sicuramente potete preoccuparvi meno delle oscillazioni di prezzo, ma comunque dovrete sperare che, nel momento in cui decidete di vendere il titolo, le quotazioni non siano in prossimità di minimi relativi troppo bassi.
La volatilità di azioni e obbligazioni
Nel caso delle azioni, la volatilità è quanto più di naturale ci possa essere. Ci possono essere chiaramente azioni più volatili di altre, e comunque ogni azione va giudicata all’interno del suo mercato di riferimento: è normalissimo, solo per fare un esempio, che le azioni dei mercati emergenti abbiano quotazioni molto più volatili rispetto a quelle dei mercati già sviluppati.
Nel caso delle obbligazioni, invece, la volatilità non è la norma (o per lo meno non dovrebbe esserlo). Gli scossoni (bruschi) alle quotazioni si hanno solo in corrispondenza di ben precisi eventi quali ad esempio:
- Variazione dei tassi di riferimento (es. Tasso BCE)
- Rumors negativi/positivi sull’ente emittente l’obbligazione
- Variazione rating
La volatilità in un portafoglio
Esponendosi su un solo titolo, è chiaro che si è in balia delle sue fluttuazioni.
Al contrario, con un portafoglio diversificato, si possono attenuare le oscillazioni di prezzo: è possibile che, statisticamente, in una giornata di borsa, alcune quotazioni salgano e altre scendano, bilanciando così la volatilità.
Un mix di azioni e obbligazioni, di mercati tradizionali ed emergenti, di commodities sicuramente avrà una volatilità minore. E’ chiaro che non è garantito il rendimento, ma per lo meno le oscillazioni di prezzo saranno contenute.