Cosa è un’obbligazione e come funziona? Una obbligazione è, tecnicamente, un titolo di credito (emesso da Stati, Società, Enti Pubblici,..) che permette al possessore il diritto di rimborso del capitale più un interesse. Quando una obbligazione è emessa da un paese, si parla di Titoli di Stato.
In questo articolo vogliamo fornire una prima infarinatura su quello che c’è da sapere delle obbligazioni. In futuro pubblicheremo guide sempre più approfondite, quindi state con noi!
Per capire come funziona il tutto, facciamo un esempio: lo Stato Italiano emette una obbligazione della durata di 2 anni e la colloca sul mercato ad un prezzo pari a 95 e con prezzo di rimborso pari a 100. Ciò significa che oggi è possibile acquistare l’obbligazione a 95 e, fra 2 anni, verrà accreditato 100 sul nostro conto. I movimenti di cassa di chi acquista saranno quindi i seguenti:
- Oggi: spesa di 95 per acquistare l’obbligazione
- Tra 24 mesi: accredito di 100 (scadenza dell’obbligazione)
Questo è l’esempio più semplice di obbligazione, ma ce ne sono di diversi tipi, anche più complesse.
Prezzo e cedola
Di solito le obbligazioni sono vendute a lotti di 1000 euro di valore nominale. Cosa significa? Ritorniamo all’esempio precedente: significa che io posso comprare l’obbligazione per 950 euro e vedermi rimborsato con 1000 euro. Questo è l’importo minimo che posso trattare. Chiaramente posso comprare quante obbligazioni desidero (ovvero, nel caso di 10 lotti, comprare 9500 euro e vedermi rimborsato a scadenza con 10000).
L’obbligazione può essere comprata in qualsiasi momento prima della scadenza, non per forza all’emissione. Comprandola all’emissione si è certi del prezzo di collocamento, mentre, successivamente, questo valore varia in base all’andamento del mercato obbligazionario. Vedremo in futuro quali sono le logiche di variazione del prezzo, per ora prendiamo coscienza che il valore di una obbligazione non è definibile con certezza nel corso della sua vita. L’unica certezza, se l’emittente non fallisce, è che il rimborso avverrà al valore nominale pattuito.
Il guadagno che si ricava dall’acquisto dell’obbligazione non è necessariamente dovuto alla differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto, perchè molte obbligazioni riconoscono anche delle cedole periodiche. Altro esempio semplicissimo: lo Stato Italiano emette una obbligazione con durata 2 anni, prezzo pari a 98 e rimborso pari a 100. In più riconosce ogni 6 mesi una cedola pari a 2. I movimenti di cassa di chi acquista saranno quindi i seguenti:
- Oggi: spesa di 98 per acquistare l’obbligazione
- Tra 6 mesi: accredito di 2 (prima cedola)
- Tra 12 mesi: accredito di 2 (seconda cedola)
- Tra 18 mesi: accredito di 2 (terza cedola)
- Tra 24 mesi: accredito di 2 (quarta cedola) e accredito di 100 (scadenza dell’obbligazione)
Le cedole, in base al tipo di obbligazione, possono essere fisse oppure variabili (ovvero indicizzate all’andamento di alcuni paramenti di riferimento). La maggior parte delle obbligazioni riconosce una cedola: le obbligazioni che non forniscono cedola vengono anche chiamate zero coupon.
Rendimento e rating
Il rendimento delle obbligazioni è funzione delle cedole e della differenza tra prezzi di acquisto e vendita.
Chiaramente il rendimento dipende tantissimo dall’affidabilità dell’emittente. Volendo banalizzare, se acquistate una obbligazione tedesca la probabilità che la Germania onori il suo debito è altissima. Al contrario, se comprate le obbligazioni di una ipotetica Repubblica Delle Banane, è chiaro che l’affidabilità della controparte non è poi così garantita. Questo ha un effetto pratico nel rendimento. Le obbligazioni tedesche possono anche offrire un rendimento basso, che saranno sempre appetibili. Gli Stati meno solidi invece, per attirare la fiducia degli investitori, devono garantire un rendimento maggiore a copertura del rischio.
Quando un emittente non paga una cedola o non rimborsa l’obbligazione, avviene quello che in gergo si chiama default. Il rimborso delle somme dovute spesso avviene in forma parziale o mai (ultimo caso, i Titoli di Stato Greci). La qualità di ogni emittente (ovvero la probabilità che non avvenga default) è valutata periodicamente dalle agenzie di rating (le più famose sono o Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch). Il rating è un giudizio che viene fornito a Stati Sovrani ed Enti Pubblici/Privati che dovrebbe fornire un’idea di massima sull’affidabilità (anche se in tal senso non tutti convengono nel dire che si tratti di indicatori efficaci).
Vantaggi e svantaggi
Perchè un investitore dovrebbe comprare le obbligazioni? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
Il principale vantaggio consiste nel conoscere in anticipo quale sarà il rendimento dell’investimento. Quando acquistiamo una obbligazione sappiamo già quali sono le sue cedole e a quanto ammonta il rimborso a scadenza. Sono quindi utili se si vuole investire il denaro senza rischi eccessivi (a parte ovviamente il default dell’emittente).
Attenzione però a questo aspetto, che molti sottovalutano: il rendimento è noto solo se l’obbligazione viene tenuta fino alla scadenza! Le obbligazioni infatti sono rimborsate a 100 solo al momento della scadenza: se vengono vendute prima, il valore non sarà mai definibile a priori. L’unica cosa (quasi) certa è che una obbligazione a scadenza varrà 100: nel frattempo il valore può anche salire fino a 120 o scendere fino a 80.
Come si comprano?
Così come ogni titolo quotato in borsa, ogni obbligazione ha un suo identificativo (ISIN). Vi basta quindi comunicare questo codice allo sportello, oppure, per banche online, ricercarlo sul sito ed acquistarlo come qualsiasi altro strumento. Nel valutare il rendimento dell’obbligazione tenete conto che, per ogni operazione di acquisto e vendita, vengono applicate delle commissioni.